OASC: Open and Agile Smart Cities
Le città sono intrinsecamente generatori di grandi quantità di dati. Questi ne rappresentano il funzionamento economico, le dinamiche sociali e gli usi e comportamenti dei cittadini. Sono uno strumento per la gestione della città stessa, in quanto la loro analisi permette all’amministratore locale di orientare le proprie scelte e porre in essere politiche amministrative sulla base di esigenze non direttamente visibili se non attraverso questi dati.
A fianco all’amministratore locale, trova giovamento dalla presenza e dall’accesso ai dati della città anche il semplice cittadino. Dati quali la localizzazione di scuole o asili, linee di trasporto pubbliche, parchi, negozi e ambulatori sono informazioni che vengono sempre tenute in conto quando si acquista una casa o si decide di spostarsi da una zona all’altra della città quando cambiano le esigenze della famiglia.
In questo senso i dati aperti, o OpenData, rappresentano per il cittadino un servizio, sebbene spesso non direttamente interpretabili. Esiste quindi una classe di nuovi servizi per la cittadinanza basati sull’elaborazione e visualizzazione degli OpenData. Per fare un esempio, si pensi alle applicazioni per smartphone che permettono di vedere lo stato del traffico lungo le strade normalmente percorse, calcolare percorsi veloci in base a queste informazioni, o anche a sapere in quale momento passerà un mezzo pubblico, o dove dirigersi per trovare un parcheggio libero.
Se per il cittadino tali servizi rappresentano uno strumento sempre più importante per la fruizione della città, per gli sviluppatori di questi servizi gli OpenData delle città rappresentano un’opportunità commerciale il cui profitto è proporzionale al bacino di utenza raggiunto. Si parla in questo caso quindi di ‘mercato dei servizi’ per le smart cities, città cioè dotate di fonti di dati aperte che forniscono al cittadino nuove tipologie di servizi.
Tale mercato è quindi tanto ampio quanto più ampio è il bacino di utenza al quale i servizi si rivolgono, e a quanti più dati e più tipi si può accedere. Un servizio sviluppato sui dati di una sola città, per quanto grande, avrà come bacino di utenza e quindi potenziale clientela, solo la popolazione di quella città. Se però il servizio potesse accedere ai dati anche di altre città, il bacino di utenza sarebbe maggiore e con esso le opportunità commerciali ad collegate.

Partecipanti al “Primo Workshop OASC delle città italiane”
L’Open and Agile Smart Cities Initiative, OASC, è un’iniziativa promossa da diverse città in diversi paesi del mondo con lo scopo di creare un vasto e unico mercato di servizi per le Smart Cities basato sugli OpenData. Fondata nel gennaio 2015, la OASC vede attualmente 117 città aderenti in 24 nazioni tra Europa, America Latina e Asia-Pacifico con una crescita costante. Su invito del CRS4 in qualità di membro della Big Data Value Association di cui OASC è una iniziativa, il Comune di Cagliari ha aderito all’OASC col secondo gruppo di città, sottoscrivendo il Documento di Intenti già a settembre del 2015. Altre città italiane aderenti sono Ancona, Genova, Lecce, Messina, Milano, Palermo e Terni. A conferma dell’importanza dell’iniziativa OASC in Italia, il 4 Aprile 2017 si è tenuto a Milano il primo incontro OASC delle città italiane. In tale occasione è stato eletto il Comune di Milano quale rappresentante nazionale per l’Italia presso la Task Force OASC. Al meeting il comune di Cagliari era rappresentato da Riccardo Castrignano, dirigente del Servizio Innovazione Tecnologica e Sistemi Informatici, con il CRS4, nel suo ruolo di advisor scientifico/tecnologico su OASC per il Comune di Cagliari rappresentato da Gianluigi Zanetti.[1][2]
Attraverso quali strumenti l’OASC crea un mercato globale dei servizi per Smart Cities?
L’OASC invita le città ad adottare quattro semplici meccanismi come standard de facto:
- un approccio driven-by-implementation, ossia la collaborazione tra le comunità, amministrazioni e gli sviluppatori nella creazione dei servizi;
- delle API standard,
- un set di modelli di dato
- una piattaforma per gli open data.
Per quanto riguarda le API e la piattaforma OpenData, OASC ha deciso di adottare quanto sviluppato all’interno dell’ecosistema FIWARE. In particolare, per le API, OASC ha deciso di adottare le FIWARE NGSI API.
Queste sono un set di API standard, aperte e libere da royalty per la gestione di informazioni contestualizzate sul quanto succede in una città.
Per quanto riguarda la piattaforma OpenData, si è invece scelto di adottare il portale OpenData dell’ecosistema FIWARE CKAN, in quanto strumento aperto, flessibile e facilmente distribuibile. CKAN inoltre è già integrato ed esteso come parte dell’architettura di riferimento di FIWARE.
Dato che le NGSI API sono agnostiche del data model i modelli di dato adottati da OASC sono basati inizialmente sui risultati ottenuti dal progetto CitySDK project. Tuttavia ulteriori correzioni ed estensioni di questo modelli sono previsti in futuro anche in base al feedback dell’uso corrente o di sperimentazioni.
OASC e il progetto TDM
Il progetto TDM è un progetto di ricerca che si focalizzerà su ideare, sviluppare e testare soluzioni innovative a scala urbana/metropolitana, identificare soluzioni promettenti e scalabili e diffondere risultati e conoscenze.
In quest'ottica, la realizzazione degli obiettivi del TDM vede anche la collaborazione del Comune di Cagliari, che ha aderito all’iniziativa OASC. La parte tecnologica inerente gli Open Data e gli aspetti ‘Smart Cities’ del progetto TDM saranno declinati in base alle indicazioni della OASC, e forniranno quindi un esempio di best-practice che potrà fornire utili indicazioni per implementazioni a larga scala da parte delle amministrazioni pubbliche.
In particolare, il progetto TDM adotta la piattaforma FIWARE per tutte le componenti dell’architettura riguardanti lo ‘IoT’, la gestione dei dispositivi remoti, la gestione del dato dal punto di vista logico e la pubblicazione degli OpenData relativi ai risultati delle elaborazioni scientifiche.
Per la rappresentazione delle informazioni, il TDM ha scelto di adottare, ove possibile, i modelli di dato armonizzati suggeriti dalla piattaforma FIWARE, mentre laddove un particolare tipo di dato non abbia un modello armonizzato corrispondente, questo verrà studiato e creato in modo tale da poter poi essere sottoposto all’approvazione della stessa Fiware Foundation per l’adozione come standard. Ciò rappresenta un tipo di contributo che il TDM fa verso FIWARE reso possibile e agevolato in special modo dall’adesione del CRS4 alla FIWARE Foundation, l’organismo che coordina lo sviluppo e la diffusione della piattaforma FIWARE, come membro associato e quindi partecipante attivo ai tavoli tecnici.
Per quanto riguarda l’infrastruttura, il TDM adotta, sempre secondo le indicazioni di OASC, componenti standard della piattaforma FIWARE, quali, per fare un esempio, il Context Broker ORION, recentemente selezionato dalla Commissione Europea come uno dei componenti di riferimento per il CEF (Connecting Europe Facility), e il portale OpenData CKAN, adottato sempre dalla Commissione Europea e da molte altre pubbliche amministrazioni, come strumento per la pubblicazione di dati aperti.
References:
[1] http://sharingcities.eu/sharingcities/news/Sharing-Cities-at-Design-Week-2017-in-Milan-WSWE-ALYBPE
[2] http://www.milanosmartcity.org/joomla/images/locandinaprogrammaoasc_4aprile.pdf
Link utili e ulteriori informazioni:
- Il sito web della OASC Initiative http://oascities.org/
- Il documento di intesa per le città aderenti all’OASC http://www.oascities.org/wp-content/uploads/2016/04/Open-and-Agile-Smart-Cities-Background-Document-3rd-Wave.docx.pdf
- Le specifiche delle API NGSI: http://wiki.fiware.org/FIWARE_NGSI_Open_RESTful_API_Specification
- Progetto CitySDK: http://www.citysdk.eu
- Il portale Open Data CKAN: http://ckan.org